Aprile 2015
Durante il Festival degli Archivi Musicali 2015, il compositore Philip Jeck ha avuto la possibilità di creare un dialogo tra il presente e il passato grazie alla sua performance live presso la scenografica Sala Arte Povera del Museo del Novecento. L’artista inglese si è esibito dal vivo con alcuni dischi in vinile dell’Archivio Storico Ricordi, come La Passion Selon Sade – Le Bal Mirò di Sylvano Bussotti, Il Cordovano di Goffredo Petrassi, Mazapegul di Azio Corghi, Quando Stanno Morendo, Diario Polacco 2° di Luigi Nono, Opere Scelte di Aldo Clementi, Folk Songs di Ensemble Musica ‘900, mettendo in luce gli archivi musicali e i loro usi in chiave contemporanea.
Philip Jeck è un compositore, coreografo e artista multimediale, la cui caratteristica peculiare è quella di creare la musica utilizzando frammenti dei vecchi dischi di vinile.
L’artista inglese si è formato presso il Dartington College of Arts e ha cominciato a comporre musica elettronica nei primi anni Ottanta. Le sue performance prevedono un costante coinvolgimento del pubblico, tant’è che vinse il premio della rivista Time Out per la famosa “Vinyl Requiem” suonata dal vivo con 180 giradischi.